Ivo POGORELICH
Nato il 20 ottobre 1958 a Belgrado, Ivo Pogorelich ha iniziato la sua educazione musicale all’età di sette anni, continuando poi gli studi a Mosca, prima alla Scuola Centrale di Musica per cinque anni e in seguito al Conservatorio Ciajkovskij. Nel 1976 si perfeziona ulteriormente con la famosa pianista e pedagoga georgiana Alice Kezeradze, con la quale si sposerà poco tempo dopo mantenendo un profondo legame professionale fino alla sua scomparsa nel 1996.
Ivo Pogorelich si distingue come pianista di raro talento dopo aver vinto nel 1978 il concorso “Alessandro Casagrande” di Terni e in seguito nel 1980 il primo premio al Concorso Internazionale di Montreal in Canada.
A consacrarlo come uno dei protagonisti del panorama musicale internazionale fu anche la controversia provocata dalla sua eliminazione dalla finale del Concorso Pianistico Internazionale Fryderyk Chopin a Varsavia nel 1980, che provocò il clamoroso abbandono della giuria da parte di Martha Argerich, persuasa della genialità del giovane pianista. Questo evento, unico nella storia dei concorsi pianistici, ha avuto un’ eco fulminea nella comunità musicale mondiale che ha riconosciuto Ivo Pogorelich come il vero vincitore del Concorso. Sull’onda dell’enorme interesse causato dall’esclusione al Concorso Chopin, e grazie alle sue interpretazioni anticonvenzionali, tecnica straordinaria e approccio innovativo all’interpretazione, Pogorelich viene invitato ad esibirsi nelle più prestigiose sale del mondo, iniziando una lunga serie di concerti in Europa, Nord America, Australia e Giappone. Al suo debutto alla Carnagie Hall nel 1981, seguono poi gli inviti di prestigiose orchestre come i Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, London, Boston, Chicago Symphony Orchestra, New York e Los Angeles Philharmonic, Tonhalle di Zurigo e Concertgebouw Orchestra di Amsterdam.
“Pogorelich è comparabile a Horowitz. Ha suonato ogni nota con una tale esattezza, emozione ed espressione. Ci è sembrato di sentire un’orchestra intera. Ha suonato duecento anni in anticipo rispetto al suo tempo.” Scrisse il Los Angeles Times.
All’attività concertistica, Pogorelich affianca le registrazioni discografiche: il suo album LP di debutto “Chopin – recital”, che registra per la casa discografica Deutsche Grammophon nel 1981, diventa subito un best-seller e, negli anni successivi, quale artista esclusivo di questa etichetta, arricchisce la sua discografia, fino ad arrivare a 14 album e 3 video, con le interpretazioni di opere dai compositori barocchi ai compositori del XX secolo. Cosciente dello status di artista cult , la Deutsche Grammophon, nel 2006, ha pubblicato un doppio CD di raccolta delle sue interpretazioni, dal titolo “Il genio di Pogorelich”, e, nel 2015 ha pubblicato un cofanetto con gli album che Pogorelich ha realizzato tra il 1981 e il 1998 per questa casa discografica. La presentazione integrale dell’opus discografica del pianista è stata premiata con il noto premio francese Diapason D’Or.
Ivo Pogorelich si è dedicato anche al sostegno della carriera artistica dei giovani musicisti e alla promozione della cultura musicale: nel 1986 ha fondato in Croazia l’Associazione dei Giovani Musicisti, nel 1988 ha inaugurato il Bad Wörishofen Festival in Germania, nel 1993 la Competizione Internazionale per Piano Solo “Ivo Pogorelich” a Pasadena, in California. Attivo anche nel sociale nel 1994 Pogorelich ha creato la Sarajevo Charitable Foundation con lo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un ospedale per le Madri ed i Bambini di Sarajevo.
Nella stagione 2018/2019 il maestro Pogorelich ha celebrato il suo 60-esimo giubileo e nello stesso tempo i 40 anni della carriera: la televisione giapponese NHK ha realizzato un film documentario sul pianista cult che è stato girato nella storica città di Nara, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO da 20 anni.
Dopo diversi anni di assenza dalle sale di registrazione, Pogorelich è tornato a incidere per Sony Classical e ad agosto 2019 è uscito il cd con opere di Beethoven e Rachmaninov e nel 2022, sempre per Sony un CD dedicato a Chopin.
V I D E O